L'Utilita' delle Pulsar


Fin dalla scoperta loro nel 1967 e dalla scoperta della prima millisecond pulsar (una pulsar che ruota centinaia di volte in un secondo) nel 1982, le pulsar sono state utilizzate per studiare un'ampia varieta' di problemi fisici e astrofisici. Le applicazioni spaziano dalla fisica gravitazionale, alla cosmologia, alla sismologia delle stelle. In molti campi le pulsar sono gli unici strumenti a noi accessibili per studiare ambienti fisici in condizioni estreme.

Le pulsar possono dunque essere utilizzate, non solo per lo studio delle proprieta' delle stelle di neutroni, ma anche come strumento per numerosi studi in campo fisico e astrofisico.

  • Studiare il mezzo interstellare: e' notoche, a causa della presenza nel mezzo interstellare di elettroni liberi, un segnale radio a banda larga subisce il fenomeno della dispersione: basse frequenze arrivano all'osservatore dopo le frequenze piu' alte.

    Il ritardo temporale dipende dalla densita' di colonna di elettroni tra la sorgente di onde radio e l'osservatore. Per un segnale sotto forma di impulsi come quello delle pulsar tale ritardo e' misurabile e fornisce una stima della densita' di elettroni liberi per quelle pulsar che abbiano una determinazione indipendente della distanza.

  • Ricerca di pianeti extrasolari se una pulsar e' in orbita assieme ad un altro corpo la distanza tra la sorgente di onde radio e la Terra cambia lungo l'orbita. Impulsi successivi dunque coprono distanze differenti e giungono all'osservatore a tempi differenti. In particolare un osservatore misurera' una variazione sinusoidale nei tempi di arrivo (TOA, times of arrival) degli impulsi di una pulsar appartenente ad un sistema binario. Data l'elevata stabilita' dei segnali delle pulsar (in particolar modo delle millisecond pulsar) e l'accuratezza con cui siamo in grado di misurare i TOA, anche la presenza di un corpo delle dimensioni di un pianeta in orbita attorno a una radio pulsar e' rivelabile.

    Arecibo Radiotelescope

    Nel 1992 il Professor Alex Wolszczan scopri' il primo pianeta extrasolare nel corso di una ricerca di pulsar col radiotelescopio di Arecibo. Per questa scoperta il professor Wolszczan ha anche ricevuto l'onore di essere effigiato su un francobollo!

  • Rivelazione di onde gravitazionali: la sopraccitata stabilita' del segnale delle millisecond pulsar ci permette, in linea di principio, di rivelare ogni genere di distorsione introdotta negli altamente predittibili tempi di arrivo degli impulsi di tali oggetti. Il passaggioo di un'onda gravitazionale (prodotta ad esempio dalla coalescenza di due stelle di neutroni o due buchi neri) dovrebbe distorcere lo spazio-tempo e produrre un cambiamento nel percorso seguito dalle onde radio emesse da una pulsar e di conseguenza un cambiamento nei TOA.

    Un'onda Gravitazionale

    Per cogliere un tale segnale su larga scala (e per poterlo distinguere da altre sorgenti di incertezza) e' necessario monitorare i tempi di arrivo degli impulsi di molte millisecond pulsar in diversi punti dello spazio, creando cioe' una sorta di rete di rivelazione (detta 'timing array').

  • Test della relativita' generale una pulsar inclusa in un sistema binario contenente due corpi compatti (ad esempio due stelle di neutroni) e' un eccellente laboratorio per testare le previsioni della relativita' generale di Einstein. La presenza di un forte campo gravitazionale, infatti, influisce sulla forma dello spazio-tempo nelle vicinanze del sistema binario e quindi, come menzionato in precedenza, modifica la lunghezza del percorso seguito dalle onde radio emesse dalla pulsar e di cionseguenza i tempi di arrivo degli impulsi. Dall'analisi dei TOA e' possibile misurare non soltanto i parametri rotazionali (periodo e sua derivata) e kepleriani (periodo orbitale, eccentricita', proiezione del semiasse maggiore dell'orbita, longitudine del periastro e tempo del passaggio al periastro) ma anche fino a cinque parametri post-kepleriani connessi con effetti relativistici: l'avanzamento del periastro, il restringimento dell'orbita dovuto alla perdita di energia sotto forma di onde gravitazionali, il parametro gamma, che misura il redshift gravitazionale e la dilatazione dei tempi e il valore e la forma del ritardo di Shapiro prodotto dalla deformazione dello spazio-tempo nei dintorni della pulsar. Questi parametri sono legati ai parametri orbitali del sistema binario ed alle masse delle due stelle di neutroni. Misurando due parametri post-keplieriani (pk) e' dunque possibile avere una misura delle masse dei due oggetti compatti univocamente e separatamente. Misurare piu' parametri pk apre la possibilita' di testare le previsioni della relativita' generale.

    Constrains on the NSs
masses in the DNS system containing PSR B1913+16 Periastron advance
measurement for PSR B1913+16

    Questo test e' stato condotto per la prima volta dal professor Russel Hulse e dal professor Joseph Taylor dell'Universita' di Princeton (vincitori del premio Nobel per la fisica del 1993) con la misura dell'avanzamento del periastro del sistema di due stelle di neutroni (DNS, double neutron star system) contenente la pulsar PSR B1913+16.

    La scoperta di radio pulsar in DNS ha permesso di dare una stima del tasso di coalescenza di tali sistemi e e dunque della possibilita' dei rivelatori di onde gravitazionali, quale ad esempio l'italo-francese VIRGO di rivelare questo tipo di eventi.

  • Investigare la buca di potenziale e il gas degli Ammassi Globulari: un Ammasso Globulare (GC, Globular Cluster) e' una gigantesca palla di stelle, densamente impacchettete, che contiene centinaia di migliaia di stelle. Nel nucleo di un GC le stelle sono cosi' vicine che in un parsec cubo se ne trovano piu' di mille (per confronto, in un parsec cubo intorno al Sole non vi e' alcuna altra stella). A causa dell'alta densita' stellare incontri ravvicinati tra stelle sono piuttosto frequenti e portano alla formazione di sistemi binari che si pensa siano i progenitori delle millisecond pulsar (o pulsar 'riciclate'). Infatti circa il 40% di tali oggetti si trova in Ammassi Globulari. Grazie al comportamento temporale altamente stabile e predittibile di questi oggetti e' possibile misurare l'accelerazione lungo la linea di vista prodotta dal potenziale gravitazionale degli Ammassi Globulari sulle pulsar.

    The Globulat Cluster 47
Tucanae The Globular
Cluster M30

    E' dunque possibile determinare dinamicamente il rapporto tra la luce emessa dalle setelle dell'Ammasso e la massa totale dell'ammasso stesso (data dalle stelle visibili e da materia non luminos - buchi neri centrali, ad esempio) che causa il moto della pulsar verso il centro dell'Ammasso. Lo studio delle piu' di 20 millisecond pulsar trovate nell'Ammasso Globulare 47 Tucanae ha inoltre reso possibile la prima misurazione di gas in un Ammasso.


Last update: 13-Jan-2006